(articolo di Silvia Marangoni, medico veterinario, esperto in comportamento e comportamentalista)

silvia marangoni

In questo periodo di permanenza forzata dentro le nostre case, i cani si stanno piacevolmente abituando alla nostra presenza: abbiamo più tempo per tutto e di conseguenza, anche per loro.
Quando rientreremo pienamente nel nostro ritmo di lavoro, resteremo fuori di casa almeno 4 o 5 ore di fila e per il nostro cane, potrebbe essere uno shock imprevisto ed iniziare a soffrirne.
Ma perché alcuni cani soffrono la nostra assenza ed altri sembrano non fare una piega? La moderna Medicina comportamentale spiega questa caratteristica con dei deficit di stimolazione sensoriale ed affettiva nella primissima infanzia, mediati e filtrati da una madre competente e con uno stile di attaccamento non perfetto con la madre stessa.
A parità di trattamento, stesso ambiente e stessa madre, questo non succede a tutti i fratellini della stessa cucciolata, poiché impatta in questo fenomeno la genetica del soggetto: ogni cucciolo è diverso caratterialmente, dall’altro.
Purtroppo noi non potremo mai sostituirci a Mamma cagna, tuttavia ci sono molte cose che possiamo fare, sia con il nostro cucciolo, sia con il nostro cane adulto.
Innanzitutto bisogna aumentare l’autostima del cane, la sua auto-efficacia e la sua fiducia nel legame di attaccamento con noi, che siamo la sua “figura genitoriale di riferimento”.

Come?

Per aumentare l’autostima del cane, dovremo fare piccoli esercizi quotidiani di “problem solving” cioè risoluzione di problemi, soprattutto da un punto di vista olfattivo, ma anche di coordinazione motoria. Dobbiamo aiutare il cane a pensare. Più pensa, più aumenta la capacità di concentrazione, più si concentra, più diminuiscono le sue tensioni o le sue preoccupazioni, meno ansia è presente e più riesce a pensare ed a trovare soluzioni. Una volta risolto il problema, si sentirà bravo, auto-efficace e così aumenterà la sua autostima, in un meraviglioso ed efficace circolo virtuoso.
In questo circolo ci inseriamo noi, che siamo la sua Figura genitoriale di riferimento, che lo incoraggerà per risolvere il problema, che proporrà un enigma facilmente risolvibile per le sue capacità, che lo loderà con entusiasmo ed occhi amorevoli, nel momento in cui il cane riesce nei suoi intenti. In questo modo aumenterà la sua fiducia nei nostri confronti e il legame di attaccamento non solo si rinforzerà, ma soprattutto, gradualmente, si equilibrerà.

Un piccolo accorgimento per scandire il tempo, potrebbe essere quello di creare una breve routine quotidiana legata all’abitudine di restare da solo. Ricordiamoci che la routine crea prevedibilità e quindi sicurezza. Quindi potremo iniziare ad abituarlo a restare da solo, magari dietro ad un cancelletto, ma questo allenamento va fatto solo ed esclusivamente in condizioni di tranquillità emotiva, altrimenti non solo è inefficace, ma sarà assolutamente controproducente. Gli si dà un masticativo, così che possa capire che non si tratta di una punizione e lo si lascia lì per pochissimi minuti, anche in nostra presenza.

Se capita di uscire per andare a fare la spesa, vi prego, salutatelo quando uscite e salutatelo quando entrate! Il saluto è un segnale che gli fa capire che non lo state abbandonando, non è un rinforzo alla sua paura!!! Stessa cosa al rientro, il saluto è un normale segnale sociale e non salutarlo al vostro rientro potrebbe instillare nel cane l’idea che ci sia qualcosa di strano in voi, facendo vacillare la sua fiducia.
non destrutturate la sequenza comportamentale della vostra uscita e non smettete di dargli attenzioni deliberatamente, mezzora prima di uscire e mezzora dopo. Così facendo non fareste altro che incrementare un fenomeno che si chiama “anticipazione emozionale”, con l’unico risultato di allungare i tempi della sua ansia. Ricordate che la prevedibilità fa aumentare il senso sicurezza!